Spunti - prima notte nei boschi

  1. prima notte nei boschi di selvaggia.
  • spunti per confronto verbale:
CONOSCENZE E COMPETENZE PRATICHE
  • vivere nei boschi: cosa si può mangiare, come ci si può riparare, come scaldarsi, quali pericoli si corrono, come si accende il fuoco oggi, come si accendeva un tempo.
  • Essenzialità: che cosa è superfluo e che cosa è indispensabile? di quante cose che abbiamo potremmo fare a meno?
CONFRONTO E RIFLESSIONI IN CERCHIO
  • confine tra coraggio e imprudenza. l’importanza dell’equipaggiamento adeguato, del reperimento delle informazioni prima di partire, prevedere e immaginare gli scenari possibili in modo da essere pronti a tutto.
  • (lascerei da parte per la prima uscita temi quali obbedienza- disobbedienza e conflitto coi genitori, ci sarà occasione di confrontarsi più avanti)
  • Spunti per attività:
  • il nome: che cosa significa il mio nome? perchè i miei genitori mi hanno chiamato così?
farei qualche gioco sui nomi ance se ci si conosce tutti, da riproporre poi anche se si aggiungono dei nuovi. (vedi sotto: giochi a., b.)
  • al tema del nome si può anche associare la proposta di trovarsi un nome di gruppo per autodefinirsi, che però rimanderei al secondo giorno e deciderei in modo definitivo solo nei seguenti incontri, quando tutti avranno capito meglio di che cosa si tratta.
  • tenere un diario come selvaggia: si potrebbe chiedere ai ragazzi se a loro piace l’idea di tenere un diario collettivo di queste scorribande, in cui appuntarsi ciò che si scopre sulle piante, sul territorio, sui segnali convenzionali che avete stabilito e su cui a turno chi vuole può scrivere un resoconto dell’avventura. un tempo la gente non scriveva le cose importanti, se le ricordava e basta. però un quaderno dove si segna il sapere condiviso può essere utile.
  • scrivere o parlare: se mi trovassi nella situazione di selvaggia, che cosa mi sarei portato con me, sapendo che non voglio tornare più a casa nè avere a che fare con altri esseri umani?
  • scrivere o ricapitolare a memoria che cosa serve come equipaggiamento quando si fa una scorribanda in modo da farsi da soli lo zaino e non farselo fare dai genitori.


    GIOCHI:
  1. cacciatore (gioco per imparare i nomi e per esercitare la prontezza di riflessi)
  • presentazione:
nei boschi bisogna stare attenti ai cacciatori quando è periodo di caccia, a volte anche i cacciatori si sbagliano e colpiscono altri cacciatori perchè li credono animali.
in questo gioco ci si esercita ad essere pronti a reagire quando viene detto il proprio nome e a schivare i colpi degli altri cacciatori.
  • descrizione del gioco:
tutti in cerchio in piedi, uno in mezzo è il cacciatore e indica uno dei presenti puntandogli arco e freccia e dicendo velocemente il suo nome. chi viene chiamato si deve acquattare velocemente (se non si abbassa in tempo, muore).  i due che si trovano alla sua destra e alla sua sinistra devono dire ciascuno il nome dell’altro per primo. vince chi per primo dice il nome dell’altro. chi ha perso si siede ed e non gioca più per quel giro. chi si era acquattato si rialza, a meno che non sia stato troppo lento ad abbassarsi e il suo compagno di destra o di sinistra abbia sparato mentre lui era ancora in piedi.
quando restano solo due giocatori, si mettono schiena contro schiena mentre un altra persona conta. i due fanno un passo ad ogni numero. quando chi conta salta un numero (es: 1,2,4!) i due si girano. vince chi spara per primo.
  1. cerchio di imitazione
presentazione:
quando si vive nei boschi ci sono tante cose che bisogna imparare e ricordare perchè se ci si trova da soli nei boschi non si può chiedere o controllare su internet come si fa qualcosa. bisogna quindi imparare a imitare e memorizzare i gesti di chi ti mostra come si fa qualcosa.
descrizione:
in cerchio in piedi, a turno uno fa un suono ( o dice il suo nome se si devono ancora imparare) e fa un gesto, quello alla sua sinistra ripete il suono e il verso nel modo più simile possibile e a sua volta aggiunge un suo verso e movimento, si procede così memorizzando e ripetendo man mano i suoni e i gesti di tutto il gruppo.
se si vuole ci si può anche chiamare imitando il verso e/o il gesto del compagno, il quale a sua volta imiterà il verso e/o il suono di un altro compagno. si risponde solo se verso e movimento sono stati copiati alla perfezione.